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IN THE FOREGROUND

domenica 24 febbraio 2013

SBAGLIANDO SI IMPARA

Salve a tutti, non è la prima volta che mi cimento nella realizzazione di repliche di modelli tridimensionali. Ho iniziato qualche anno fà con la creazione di presepi in polistirolo e sughero con varie tecniche per renderlo simile a roccia. Sono poi passato all'utilizzo del depron da 3 mm. 


Questo materiale, molto leggero e acquistabile in spessori da 3 e 6 mm, si presta molto bene alla modellazione base di oggetti tridimensionali e viene particolarmente utilizzato nel settore dell'aeromodellismo.
Ed è proprio in questo ambito che ho iniziato a muovere i primi passi con la realizzazione di due modelli di caccia militare: L'F14 Tomcat Jolly Roger e il Tornado IDS 60000h Le Linci.
Il materiale si presta bene ad essere piegato a caldo in una direzione e mettendo insieme vari fogli si possono raggiungere spessori anche elevati. E' facilmente carteggiabile e stuccabile ma soffre di un piccolo problema, non può entrare in contatto con alcun tipo di materiale contenente solventi. Per tale problema può essere stuccato esclusivamente con stucco francese o stucco epossidico. Una volta isolato può essere verniciato con vernici al solvente o ad acqua.
Ma non è questo  il post adatto per parlare dei materiali e delle tecniche di lavorazione. Quello di cui voglio invece parlarvi è il primo lavoro di Propmaking in cui mi sono cimentato: l'elmo di IRON MAN modello Mark3.
Girovagando sul web ho visto vari video relativi a questa tipologia di hobby e ho deciso di intraprendere quest'avventura. Molti utilizzano tecniche basate sul software Pepakura, ricreando su carta il modello tridimensionale e ricostruendolo pezzettino per pezzettino, io invece sono partito da un template unico e ho ricostruito l'elmo utilizzando invece della carta il depron da 3 mm.
A causa della mia inesperienza il risultato non è stato soddisfacente. Il primo modello infatti è stato realizzato utilizzando colla vinilica (che prolunga i tempi di attesa e di fissaggio) e piegando manualmente il depron nei punti in cui erano previste delle curvature. Due soluzioni pessime che hanno portato alla nascita di deformità e di incoerenze con il modello reale.
Tuttavia non è stato tempo sprecato per due semplici motivi: prima di tutto questo test mi ha permesso di studiare soluzioni adeguate e performanti e, in secondo luogo, il primo modello non è stato distrutto ma l'ho riutilizzato per effettuare i test sulle cerniere principali.
Vi riporto di seguito alcune foto e il video del primo try.


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